Il Battesimo di Cristo nella Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio
Il Battesimo di Cristo è un dipinto su tavola conservato nella Cappella di San Giovanni Battista (all’interno del Duomo di Città della Pieve – noto anche come Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio), datato al 1510 circa. Perugino usa la composizione già nel 1482 per l’affresco dello stesso soggetto, ma di maggior respiro, dipinto nella Cappella Sistina. Lo schema doveva essergli congeniale, infatti lo ripropone diverse altre volte: nella tavola del 1498-1500 del Kunsthistorisches Museum di Vienna, nell’oratorio della Nunziatella di Foligno (intorno al 1513) e in uno dei pannelli del polittico di Sant’Agostino di Perugia (1512-23).
Descrizione dell’opera
Gesù e San Giovanni Battista sono in posizione frontale e simmetrica; hanno i piedi immersi nel fiume Giordano, raffigurato nell’opera come un ruscello poco profondo, trasparente e placido. Il Battista regge nella mano sinistra una sottile e lunga croce astile e con la destra versa l’acqua sul capo del Cristo; Gesù è raccolto in preghiera ed è vestito soltanto di un drappo intorno ai fianchi. L’anatomia studiata e attentamente resa delle due figure riflette l’influenza della statuaria classica sulla costruzione dei corpi. Le pose composte ed eleganti danno solennità alla scena.
Due angeli, sottodimensionati rispetto alle figure principali per rimarcare il proprio ruolo secondario, sono posizionati ai lati in modo paratattico, cioè affiancati e ordinati come a formare una schiera; un tipo di composizione di cui il Perugino si serve molto e che preferisce alle scene dinamiche.
Lo Spirito Santo, sotto forma di una bianca colomba che si libra in aria, osserva dall’alto ciò che sta accadendo.
L’attenzione allo sfondo: il paesaggio naturale e la prospettiva aerea
Perugino ambienta il Battesimo di Cristo in un paesaggio naturale: una natura fatta di rocce, acqua che le solca, verdi colline punteggiate di esili alberi, una piana che si distende verso l’orizzonte illuminata da un cielo terso e bellissimo. L’artista si destreggia abilmente nella prospettiva aerea, tenta cioè di rendere in pittura il senso di lontananza degli oggetti che si osservano attraverso la sfocatura e il virare delle tinte. In realtà la diversa percezione delle cose distanti è dovuta alla presenza di umidità nell’atmosfera.