La Madonna delle Grazie del Perugino nella Cattedrale di San Lorenzo
La Madonna delle Grazie nella Cattedrale di San Lorenzo, a Perugia, è uno dei dipinti murali del Perugino; si trova sul terzo pilastro destro dall’entrata. L’immagine sacra è protetta da un vetro e da un tabernacolo ligneo in stile neogotico, fatto costruire nel 1855. La data in basso (1565) si riferisce al restauro dell’opera, promosso dal Cardinale Fulvio Della Corgna.
Composizione dell’opera
La Vergine è raffigurata come una Madonna che prega; è in piedi e la sua posa è dinamica: si capisce che sta camminando dal piede proteso in avanti che sporge da sotto il lungo abito. Questa iconografia è molto antica e si trova già nelle catacombe. Altro dettaglio importante sono le sue mani, all’altezza del petto, aperte e con i palmi rivolti verso l’osservatore; l’immagine è frontale rispetto al portale laterale e comunica un atteggiamento accogliente a chi entra in chiesa. Maria è incinta, condizione sottolineata dal nastro che le cinge l’abito rosa proprio sopra il ventre. Un manto blu foderato di verde e bordato d’oro le copre la testa e le scende fino ai piedi; una spilla lo fissa sul petto.
La Vergine porta al collo una piccola croce, mentre sopra l’aureola dipinta in oro sono applicati degli elementi a rilievo che formano una preziosa corona. Il volto, dai lineamenti morbidi e delicati, esprime dolcezza, mentre gli occhi guardano direttamente l’osservatore. In questo modo la figura sacra stabilisce una relazione diretta con chi la guarda, rafforzata dal fatto che Maria è l’unica figura che compare nell’opera. Lo sfondo è un broccato rosso e oro, particolare che rende la scena sospesa nel tempo e nello spazio, a differenza dei paesaggi bucolici che richiamano la natura umbra e le tracce umane di epoca rinascimentale che ricorrono spesso nei dipinti del Perugino.
L’attribuzione al Perugino e le repliche in Umbria
La Madonna delle Grazie della Cattedrale di San Lorenzo è stata attribuita in passato alla scuola peruginesca, in particolare a Giannicola di Paolo, mentre oggi è largamente riconosciuta come opera del Perugino.
Sempre a Perugia, nella chiesa di Sant’Agostino, esiste una replica di questa immagine sacra, anch’essa con attribuzione probabile a Giannicola di Paolo; nella chiesa di Santa Maria Nuova invece si trova una versione più semplice della Vergine Orante della Cattedrale, ma simile anche nei dettagli, a testimoniare l’ampia diffusione di questa raffigurazione nel territorio perugino.