Madonna in gloria tra i Santi

Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio

Madonna in gloria tra i Santi nella Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio

Nel 1507 i canonici del Duomo di Castel della Pieve (oggi Città della Pieve) incaricano il Perugino, nativo del borgo umbro, di eseguire una pala per l’altare maggiore della Cattedrale.

Il pittore e i canonici firmano il contratto il 14 aprile 1507, ma l’opera viene consegnata solo nel 1514; così si legge in un’iscrizione inserita nel dipinto, firmata “Pietro di Cristoforo Vannucci di Castel della Pieve”. L’artista specifica il nome di suo padre, la famiglia e la cittadinanza pievese, come per assicurarsi di essere riconosciuto anche dai posteri.
Dopo il rifacimento dell’edificio sacro, nel XVI secolo, oggi la pala è collocata nell’abside del Duomo.

Dipinto raffigurante una Madonna con Bambino seduti in cielo dentro una cornice a forma di mandorla, con tutt’intorno piccoli angeli e due angeli più grandi ai lati. A terra, in piedi e allineati, quattro santi: da sinistra a destra, San Protasio, San Pietro, San Paolo e San Gervasio. Protasio e Gervasio tengono ognuno in mano l’asta di un vessillo con un castello, simbolo di Città della Pieve. San Pietro tiene in mano una grande chiave; San Paolo una spada e un libro. A terra c’è un pavimento geometrico, alle spalle dei santi un parapetto nella cui parte centrale si vede un’iscrizione. Sullo sfondo, un paesaggio collinare molto vago e sfumato.

 

Soggetti e composizione dell’opera

La Madonna in gloria tra i Santi è una tavola lignea che raffigura la Madonna con il Bambino e i Santi Gervasio, Protasio, Pietro e Paolo.
Maria, vestita di rosso e blu, è seduta in cielo; il Bambino è seduto sulla sua gamba sinistra e benedice i Santi sotto di loro. Il Perugino inserisce madre e figlio in una cornice a forma di mandorla: un antico simbolo di vita e rinascita, poiché il mandorlo è il primo albero a fiorire in primavera.
A terra sono raffigurati i quattro Santi uno di fianco all’altro: al centro troviamo Pietro con la chiave del Paradiso e Paolo con una lunga spada e il libro rosso, che allude alle Lettere da lui scritte.

Ai lati ci sono Gervasio e Protasio, patroni di Città della Pieve a cui è intitolata la Cattedrale. Entrambi tengono in mano le aste a cui sono fissati vessilli con lo stemma della città: un castello bianco su fondo rosso. Sotto i loro piedi, un pavimento a figure geometriche imita quello della chiesa. Alle spalle dei santi si intravede un parapetto, che riporta l’iscrizione con la data di consegna dell’opera e la firma dell’autore. Due delicati angeli in volo, ai lati della Vergine e di Gesù Bambino, completano la composizione autenticamente peruginesca, resa luminosa dal cielo terso sullo sfondo.

 

Storia dei Santi Gervasio e Protasio

I due Santi martiri Gervasio e Protasio erano fratelli vissuti e morti a Milano nel III secolo; i loro corpi sono stati ritrovati da Sant’Ambrogio grazie a un presentimento (di cui racconta in una lettera alla sorella) e poi traslati nella futura Basilica di Sant’Ambrogio, fatta costruire dallo stesso Santo quando era ancora Vescovo.
Un’unica urna conserva le spoglie di Gervasio, Protasio e Ambrogio.

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