La Cattedrale nel borgo
Lungo le strade di Città della Pieve numerosi edifici civili e religiosi animano il borgo. In Piazza Gramsci, nel cuore del centro storico, si può scorgere uno dei monumenti principali: la Cattedrale intitolata ai santi Gervasio e Protasio. I due furono martiri della religione cristiana e la loro storia è collegata direttamente alla figura di Sant’Ambrogio.
La Cattedrale è un monumento dinamico, risultato e testimonianza dei ripetuti interventi edilizi che si sono susseguiti nel corso della storia.
Dal gotico al barocco. Una struttura rimaneggiata nel tempo
Un primo nucleo di costruzione della Cattedrale di Città della Pieve risale all’VIII secolo. Nel XIII secolo l’edificio viene rimaneggiato con una chiara impronta gotica. Le arcatelle della facciata e il basamento del campanile, animato da una successione di bifore, trifore e quadrifore (cioè finestre suddivise rispettivamente in due, tre o quattro parti in verticale da sottili colonne), sono tutte testimonianze tangibili di questo periodo.
Dopo i lavori di restauro eseguiti nel 2017 sono emerse antiche strutture, interpretate come i resti dell’antica pieve gotico-romanica. Di notevole fattura sono anche i dipinti ritrovati, attribuiti a Benozzo Gozzoli.
Particolarmente evocativa è l’immagine di Eva: ritratta nell’atto di coprirsi le parti intime, trasmette un sentimento umano di vergogna e pudore. Questo frammento pittorico ricorda un’altra Eva, quella dipinta da Masaccio nella Cappella Brancacci a Firenze.
Riconsacrata nel 1584 ed elevata a Cattedrale nel 1600, la struttura è stata oggetto di continui rifacimenti; a oggi, il gusto artistico più evidente è quello barocco. Il tetto originario, crollato nel 1667, è stato sostituito con una volta a mattoni.
La pianta della chiesa è a croce latina e lo spazio interno è articolato in un’unica grande navata con tre cappelle per lato. Marmi policromi, stucchi e colonne tortili (avvitate su sé stesse lungo l’asse verticale) evocano il linguaggio visivo dell’arte barocca, sempre alla ricerca dell’infinito e della teatralità.
I grandi artisti nella Cattedrale di Città della Pieve
Pietro Vannucci: il Perugino
Nella Cattedrale di Città della Pieve sono custoditi dei veri e propri gioielli dell’arte pittorica umbra, tra cui il Battesimo di Cristo (1510) e Madonna in gloria fra i Santi Protettori Gervasio e Protasio con lo stendardo della città e i Santi Pietro e Paolo (1514). Entrambe le opere sono state realizzate da Pietro Vannucci. Il pittore è nato proprio a Città della Pieve ed è diventato uno degli artisti italiani più influenti tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500. Dalle sue eleganti composizioni affiorano gli insegnamenti dei maestri della pittura italiana, da Piero della Francesca a Verrocchio.
Antonio Circignani: il Pomarancio
Gli altari secondari accolgono opere di altri notevoli artisti, tra cui spicca il nome di Antonio Circignani, detto il Pomarancio. Quest’ultimo realizzò anche la Gloria Celeste affrescata nel catino absidale: una piccola parte di più estese decorazioni, che andarono distrutte a causa di un incendio provocato da un fulmine nel 1783.
L’organo ottocentesco è stato interessato da un importante restauro, grazie al quale ha riacquistato la sua voce originaria.