Colline e boschi, prati e campi, Umbria “cuore verde d’Italia”.
Questo è tutto vero, ma c’è molto di più!
I dolci rilievi collinari vengono gradatamente sostituiti dalle conformazioni montuose come il Monte Subasio, il Monte Cucco con le sue grotte, il Monte Tezio, i Monti Martani e la catena dei Monti Sibillini. Pensando al Parco nazionale dei Monti Sibillini, è inevitabile citare Castelluccio di Norcia, uno dei centri abitati più elevati dell’Appennino. Qui la famosa fiorita di Castelluccio accende di rosso, giallo, viola, blu e verde la conca, situata a un’altezza di 1452 m. Le cime degli Appennini si elevano ulteriormente fino alla più alta, che domina la regione, appartenente al Monte Vettore (2.476 m).
I fitti e rigogliosi boschi si alternano a prati verdeggianti, e lasciano poi spazio a terre di composizione rocciosa, data tra gli altri da travertino o tufo, che conferiscono sapori minerali ai vini ricavati dai vitigni che vi sorgono.
I fertili campi sono tagliati da fiumi che si avventurano gagliardi tra la folta vegetazione e che percorrono numerosi dislivelli, salti e rapide, vivacizzando di suoni l’ambiente. Il fiume Tevere attraversa l’Alta Valle Tiberina, dove scende di quota generando un rigoglioso parco fluviale che si estende per circa 50 km. Gli affluenti umbri come il Paglia e il Chiascio, ma soprattutto il Nera e il Velino, ne aumentano la portata.
Un’antica leggenda racconta la nascita della Cascata della Marmore, un salto di circa 80 metri simbolo di un amore eterno: il Velino, disperato, si getta dalla rupe per ricongiungersi alla sua amata, trasformata per ira divina nel fiume Nera.
La zona della Valnerina, percorsa anche dal fiume Corno, è un luogo ideale per chi ama scorci mozzafiato, avventura, e sport in simbiosi con la Natura come il rafting e la pesca. Questi fiumi, tra le altre specie, sono popolati dalla trota Fario, che vive in acque limpide, molto ossigenate e con una corrente rapida.
Quando non corrono frenetiche lungo i declivi dei monti, le acque umbre danno vita a specchi d’acqua cristallini circondati da luoghi incantevoli, come le Fonti del Clitunno o le Mole di Narni, o a splendidi laghi.
Tuffandosi nell’orizzonte, il sole tinge di colori mozzafiato la superficie del lago Trasimeno, il più esteso dell’Italia centrale. Questo spettacolo è apprezzabile dalle rive, ma diventa unico solcando con traghetti o piccole imbarcazioni l’acqua, che assume i riflessi argentati del mercurio con le sfumature dei caldi colori del tramonto. Polvese, Maggiore e Minore sono le isole che puntellano questo grande specchio d’acqua ricco di flora e fauna.
Altra zona lacustre dell’Umbria è quella di Piediluco, in provincia di Terni, cinta dal bosco e un tempo tappa obbligatoria del Grand Tour. Il piccolo paesino di Piediluco si affaccia sulle sponde del lago con casette coloratissime. I ristoranti tipici servono anguille e trote alla piedilucana o accompagnate dalle gustosità del bosco, principalmente funghi e tartufi.
In Umbria è possibile ammirare, scoprire e vivere una Natura che è protagonista indiscussa, a volte dolce e altre selvaggia, certamente abbondante nella vegetazione e variegata nella fauna. L’uomo qui entra inevitabilmente in connessione con essa e può appassionarsi a un modo di vivere più lento, come durante trekking, passeggiate o escursioni a cavallo, ma non meno entusiasmante, come in parapendio, rafting o nei divertenti parchi avventura.
Sarà così possibile scoprire che i profumi del bosco, lo sciabordio dell’acqua e il cinguettio degli uccelli hanno qualcosa da raccontare, bisogna solo prendere del tempo per ascoltarli.