A pochi chilometri dal piccolo borgo di Rasiglia, si trova un luogo ricco di storia e spiritualità che affascina visitatori da tutto il mondo. Si tratta dell’Eremo di Santa Maria Giacobbe a Pale di Foligno, un luogo sacro che risale al XIII secolo, immerso nella natura incontaminata.
Il Santuario nella roccia
L’Eremo di Santa Maria Giacobbe è composto da una piccola chiesa con monastero adiacente ed è stato costruito sulla rientranza di una parete rocciosa del Monte Pale. Il santuario è situato a un’altezza di circa 520 metri slm e si può raggiungere a piedi seguendo un sentiero in salita, segnalato con le 14 stazioni della Via Crucis. Una volta arrivati al Santuario, si può godere di una vista mozzafiato sulla valle del Fiume Menotre.
All’interno della chiesa, potrete ammirare la volta creata nella roccia e i numerosi affreschi che ne decorano le pareti, tra cui la scena di Cristo benedicente. In realtà, tutta la chiesa è ampiamente affrescata e le opere risalgono per la maggior parte a un periodo compreso tra il 1300 e il 1600.Tra i tanti affreschi, potrete ammirare il ritratto della stessa Santa Maria Giacobbe insieme ad altri Santi, tra cui Santa Messalina, martire di Foligno.
Un affresco di San Cristoforo con il Bambino oggi è in parte coperto da altre due opere realizzate a seguito di un voto per scongiurare la peste. La scena dell’incoronazione della Vergine da parte di Gesù è stata invece attribuita a Cola di Petrucciolo da Orvieto, discepolo di Giotto.
Passando all’esterno del Santuario, in un piccolo e suggestivo cortile interno al monastero, si trova un pozzo semicircolare per la raccolta di acqua piovana utilizzata per usi domestici dagli eremiti che vi abitavano e per scopi terapeutici dai fedeli in visita.
L’Eremo come luogo di cura
Secondo una tradizione tramanda oralmente, Santa Maria Giacobbe (madre dell’apostolo Giacomo) si sarebbe stabilita in questo luogo per scontare la penitenza per aver assistito alla passione di Gesù. Durante l’ascesa al Monte, avrebbe scavato le pareti di roccia con le dita; per questo motivo, il pellegrino che si reca in questo luogo può invocare la guarigione strisciando la parte del corpo da guarire contro la roccia. Inoltre, prima di salire, i pellegrini dovevano appoggiare il piede sopra la sagoma di un’orma impressa nella roccia che sarebbe appartenuta alla Santa stessa.
Oggi visitare l’Eremo ha perso la sua funzione curativa, in particolare per i dolori reumatici, molto frequenti tra gli abitanti di Pale e Belfiore che lavoravano principalmente all’interno di cantieri.
L’Eremo di Santa Maria Giacobbe può essere visitato tutto l’anno; tuttavia, l’interno della chiesa è chiuso, ma su prenotazione una guida esperta vi condurrà alla sua scoperta. Questo Santuario accoglierà appassionati d’arte, pellegrini o semplicemente un visitatore in cerca di tranquillità.