Il Gonfalone della Giustizia alla Galleria Nazionale dell’Umbria
Il Gonfalone della Giustizia viene realizzato dal Perugino introno al 1496 su commissione della Confraternita di San Bernardino in Porta Eburnea di Perugia.
Un dipinto devozionale
Il gonfalone è un tipo di dipinto devozionale, la cui composizione è studiata nei minimi particolari. Nella parte superiore è raffigurata una divinità; nella parte centrale, i santi mediatori; in basso, i fedeli in preghiera.
Composizione dell’opera
Nella tela del Gonfalone della Giustizia, la componente divina nella parte superiore è rappresentata dalla Vergine seduta sulle nuvole con in braccio il Bambino. Ai suoi lati, due angeli oranti stanno pregando; i loro sguardi e quello della Madonna sono rivolti ai personaggi sottostanti con espressione amorevole. Sguardi che si posano in particolare su due figure inginocchiate, collocate nella parte centrale della tela: San Francesco d’Assisi (a sinistra) e Bernardino da Siena (a destra). Entrambi ricambiano lo sguardo della Vergine in alto, inoltre San Francesco, con la mano sinistra, indica i fedeli raccolti in preghiera.
Collocati in secondo piano in basso, i fedeli sono divisi per genere: le donne a destra e gli uomini sulla parte sinistra del dipinto. Alcune persone indossano abiti eleganti; altre delle vesti bianche e un cappuccio dello stesso colore.
Perugia fa da sfondo alla scena: si riconosce chiaramente il Palazzo dei Priori dal tozzo campanile; Porta Sant’Angelo all’estrema sinistra del dipinto e le tante torri che caratterizzavano la città in epoca medievale. La prospettiva della città è vista da Montemorcino Vecchio, dove sorge il primo convento della congregazione dei monaci Olivetani.
Commissione, collocazione e finanziamento dell’opera
La confraternita di San Bernardino, committente dell’opera, viene riunita a quella di Sant’Andrea; la loro nuova sede comune a Perugia diventa la prima collocazione del gonfalone. La tela viene posta sull’altare all’interno del nuovo oratorio dei Santi Andrea e Bernardino, costruito dopo il 1537 accanto a quello già esistente dedicato a San Bernardino, decorato da Agostino di Duccio.
La tela rimane nella sede congiunta della confraternita fino al 1879, anno in cui entra a far parte delle collezioni civiche. Oggi la tela è custodita alla Galleria Nazionale dell’Umbria.
L’opera è stata finanziata per un valore di cinque fiorini dai Decemviri di Perugia per cinque fiorini; lo testimoniano i due grifi (simbolo della città) dipinti nella parte inferiore del dipinto e la scritta “publica liberalitate”, svanita col passare dei secoli.