Deruta, nella provincia di Perugia, è rinomata per l’antica e raffinata produzione di ceramiche. Questa attività, considerata ancora oggi una vera e propria arte, è visibile tra le decorazioni del centro storico e nelle numerose fornaci ancora presenti nei pressi delle mura cittadine.
A partire dalla metà del 1400, un’operazione di ripopolazione della città a seguito della peste, porta molti maestri ceramisti a Deruta. La ceramica si arricchisce così di forme più raffinate rispetto a quelle realizzate nel secolo precedente.
Dopo la metà del 1400, Deruta conosce anche l’arte di Pietro Vannucci che realizza un affresco nella Chiesa di San Francesco. I soggetti dell’opera sono il Padre Eterno con i Santi Rocco e Romano; il primo, al centro dell’opera all’interno di una mandorla; i due Santi, invece, ai suoi lati dipinti a figura intera.
Perugino omaggia la città di Deruta raffigurandola nella parte inferiore dell’opera. Sono visibili in modo nitido i monumenti principali, come la Chiesa di San Francesco con il campanile gotico e la guglia terminale, la Chiesa di Santa Maria dei Consoli e le Torri Civiche.
L'affresco è datato 1475, anche se è probabile che sia stato realizzato dopo il 1476, anno in cui la città viene colpita dalla peste. L’opera sarebbe quindi il risultato di una commissione al Perugino come ex-voto. Infatti, lo stesso San Rocco, raffigurato in abiti da pellegrino, è considerato il protettore degli appestati e la loro posizione, sopra la città, è come se simboleggiasse protezione sulla città.
Oggi l’affresco è conservato all’interno della Pinacoteca Comunale cittadina e non più nel luogo originale in cui era stato realizzato.
Le opere del Perugino a Deruta
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