La mostra sul Perugino diventa un’occasione di collaborazione

Lo scambio di opere tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e Isola San Lorenzo

Sono ormai entrate nel vivo le celebrazioni per il quinto centenario della morte del Perugino, il divin pittore. Nella città di Perugia, a inizio marzo ha aperto i battenti la mostra a lui dedicata, intitolata Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, che proseguirà fino all’ 11 giugno 2023. A ospitarla è la Galleria Nazionale dell’Umbria in Corso Vannucci, la via principale della città che dall’artista umbro prende il nome (Pietro Vannucci è il vero nome del pittore).

 

La collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e Isola San Lorenzo

La mostra si è rivelata essere l’occasione perfetta per una collaborazione tra le varie istituzioni culturali locali, in questo caso tra la Galleria Nazionale dell’Umbria e il complesso architettonico di Isola San Lorenzo. Quest’ultimo ha infatti prestato al museo umbro la Pala di Sant’Onofrio realizzata da Luca Signorelli, e conservata nelle sale del Museo del Capitolo attiguo alla Cattedrale di San Lorenzo.

 

La Pala di Sant’Onofrio di Luca Signorelli

Al centro della Pala è raffigurata la Madonna in trono con il Bambino; a sinistra i Santi Onofrio e Giovanni Battista; a destra San Lorenzo e un vescovo. Ai piedi del trono è seduto un angelo mentre suona un liuto. L’opera fu commissionata dal vescovo Dionisio Vannucci, ed è probabile che nella figura del vescovo dipinto a destra possa essere riconosciuto Giacomo Vannucci, lo zio predecessore di cui il vescovo intendeva onorare la memoria.

La Pala di Sant’Onofrio è stata dipinta da Luca Signorelli. Al centro della Pala è raffigurata la Madonna in trono con il Bambino; a sinistra i Santi Onofrio e Giovanni Battista; a destra San Lorenzo e un vescovo. Ai piedi del trono è seduto un angelo mentre suona un liuto. L’opera fu commissionata dal vescovo Dionisio Vannucci, ed è probabile che nella figura del vescovo dipinto a destra possa essere riconosciuto Giacomo Vannucci, lo zio predecessore di cui il vescovo intendeva onorare la memoria.

 

Il restauro live della Pala Martinelli

La Galleria Nazionale ha invece prestato la Pala Martinelli, proveniente dalla Chiesa di San Francesco al Prato, a Isola San Lorenzo per un’iniziativa singolare. A partire dal 20 marzo, presso la Sala del Dottorato di Isola San Lorenzo, prenderà il via il cantiere di restauro live della Pala Martinelli realizzata dal Perugino e raffigurante il Martirio di San Sebastiano. Il dipinto venne commissionato da Giovanni e Sinibaldo Martinelli in memoria del padre nel marzo 1505. Tuttavia, il Perugino realizzò la commissione solo tredici anni più tardi, a seguito di una controversa vicenda giudiziaria. La data di realizzazione è presente nel fregio del piedistallo su cui poggiano la colonna e San Sebastiano martire.

Gli interventi di restauro, che saranno realizzati dalla CBC (Cooperativa Restauro Conservazione), si sono resi necessari a causa del precario stato di conservazione dell’opera a seguito dei numerosi spostamenti che ha subito all’interno della chiesa.

Questa iniziativa dalla forte valenza didattico-formativa permette al visitatore di osservare e conoscere la tecnica e le modalità del restauro, immergendosi nel clima della bottega d’arte rinascimentale e nella vita del Perugino. Permetterà, inoltre, di approfondire la storia conservativa delle opere d’arte e l’evoluzione delle tecniche di restauro.

La Pala Martinelli dipinta dal Perugino raffigura la scena del Martirio di San Sebastiano. Al centro della scena, il Santo poggia i piedi sopra il basamento di una colonna che si trova alle sue spalle e su cui poggia il suo corpo trafitto da frecce. Ai suoi lati, due arcieri tendono l’arco con le frecce verso di lui. In alto, ai lati della sommità della colonna, due angeli assistono alla scena. Sullo sfondo, un loggiato a tre archi delimita la piazza su cui si sta svolgendo la scena. Dagli archi, si intravede un paesaggio collinare e un cielo terso.

 

Il ritorno a Perugia dello Sposalizio della Vergine e altre opere de “il meglio maestro d’Italia”

La mostra sul Perugino è una mostra a carattere nazionale e internazionale. Oltre a offrire l’occasione di seguire in diretta il restauro della Pala Martinelli, permetterà anche di ammirare una selezione di opere del Perugino provenienti da altri musei italiani, e non solo. Tra le tante esposte troverete la Madonna con il Bambino e i Santi Giovanni Battista e Sebastiano, la Pietà (con i santi Nicodemo, Giovanni, Evangelista, Maria Maddalena e Giuseppe d’Arimatea) e l’Orazione nell’orto, prestate dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. Il Polittico della Certosa di Pavia, proveniente dal Museo della Certosa (Pavia). La Pala Scarani, conservata alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. La Madonna col Bambino e angeli, tra le sante Rosa e Caterina d’Alessandria è invece arrivata da oltreoceano, dalla National Gallery of Art di Washington D.C.; mentre una delle sue opere più famose, lo Sposalizio della Vergine, è stata prestata dal Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia).

Opera del Perugino che raffigura al centro la Madonna col Bambino seduta su un trono, affiancata dalle Sante Rosa e Caterina d’Alessandria. Dietro di esse, due angeli oranti in posizione simmetrica poggiano sulla balaustra. Il paesaggio che fa da sfondo alla scena è formato da dolci colline e un cielo sereno.

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