La Pala dell’Assunta: una tavola del Perugino a Corciano
Nella chiesa di Santa Maria Assunta a Corciano, un piccolo borgo medievale, è conservata la Pala dell’Assunta. Realizzata dal Perugino come decorazione dell’altare maggiore della chiesa, dopo più di cinquecento anni la pala è in ottimo stato di conservazione ed è ancora collocata nella chiesa alla quale era destinata.
La Pala dell’Assunta è stata commissionata al Perugino dalla comunità di Corciano, come testimonia un contratto stipulato dalle due parti il 18 dicembre 1512. L’oggetto del contratto è la realizzazione di una pala dal costo di 100 fiorini, in parte versati in anticipo e in parte da consegnarsi entro otto mesi dal completamento del lavoro.
Composizione della scena principale: l’Assunzione della Vergine e la prospettiva aerea
La pala, inserita all’interno di una ricca cornice dorata, è composta dalla tavola principale, dove è dipinta la scena dell’Assunzione della Vergine, e da due predelle sottostanti che ritraggono l’Annunciazione e l’Adorazione dei pastori.
La scena dell’Assunzione della Vergine si divide su due piani distinti ma comunicanti fra loro. Nella parte alta della tavola, la Madonna è collocata all’interno di una mandorla di luce e poggia i piedi sulle nuvole. È circondata dagli angeli che la accompagnano in cielo e il suo sguardo è rivolto verso lo spettatore. Nella parte inferiore, gli apostoli pregano e rivolgono gli sguardi stupiti verso l’alto.
Un paesaggio di verdi colline e un cielo azzurro fanno da sfondo alla scena. Perugino ancora una volta ricorre alla prospettiva aerea per rendere la profondità del paesaggio in modo naturale, scurendo i colori dei rilievi in lontananza e della parte superiore del cielo.
La prospettiva centrale nelle predelle
Nelle predelle collocate sotto la tavola principale, Perugino adotta la prospettiva centrale e dispone le figure in modo simmetrico. La scena dell’Annunciazione (predella a sinistra) è ambientata in un edificio con volte che si affaccia su un paesaggio naturale; l’Adorazione dei pastori (predella a destra) è ambienta in un contesto bucolico.
Un modello che si ripete
La struttura di quest’opera è simile a quella usata dall’artista per realizzare la pala nella Basilica della Santissima Annunziata di Firenze del 1507 e la pala per il Duomo di Napoli del 1506. Questo conferma il fatto che Perugino tendeva a replicare i soggetti che riscuotevano maggior successo tra i suoi committenti.